giovedì 3 maggio 2018

Dov'è finita l'Ideologia?



Per inciso, l'ideologia ha, e ha sempre avuto, una funzione cognitiva analoga a quella della rappresentazione sociali.

Moscovici definisce le rappresentazioni sociali come sistemi cognitivi, con una loro logica e linguaggio, attraverso i quali gli individui di una società costruiscono la realtà sociale. Si può così parlare di una conoscenza socialmente elaborata e partecipata, che concorre alla costruzione della realtà sociale e designa una forma di pensiero sociale

Una importante funzione della rappresentazione sociale, come pure dell'ideologia, è quella normativa e di costruzione dell’identità. Collocando le persone in gruppi sociali, si determinano i contenuti delle rappresentazioni e la loro organizzazione. Essendo i contenuti condivisi, le rappresentazioni sociali funzionano, anche, come formazione di un'identità sociale e di un’appartenenza.

Questa funzione è stata per decenni il collante dei partiti politici, nonostante si sia sempre tentato di definire la relazione tra gli individui aderenti a questi ultimi in termini di consapevolezza collettiva degli interessi rappresentati, per la sinistra "coscienza di classe", senza tuttavia riuscire mai a dare un senso all'incoerenza tra le scelte personali, o di intere masse, e gli interessi espressi nei programmi politici dei partiti e nella ispirazione ideologica.

L'identità e l'apparteneza rinviano alla cognizione di sé e alla formazione di una opinione condivisa. Già a partire dal secolo scorso, la manipolazione dell'opinione pubblica nelle società di massa rappresenta il cuore del conflitto tra potere oligarchico e democrazia. La caduta delle ideologie ha spostato la lotta di conquista e di controllo dell'opinione pubblica sul terreno dei mezzi di comunicazione di mass.

L'attività svolta dai mezzi di comunicazione di massa assolve oggi alla funzione di realizzazione delle rappresentazioni sociali attraverso l'intervento sullo spazio cognitivo degli individui con la proposizione di costrutti narrativi che hanno per oggetto eventi o personaggi. In conseguenza di tale intervento, mentre da un lato le ideologie tradizionali hanno perso la loro capacità di condizionamento cognitivo, dall'altro è proprio attraverso questo strumenti che si realizza, nel villaggio globale, la funzione propria delle ideologie. La capacità di manipolazione sovrasta la capacità delle stesse istituzioni democratiche, condizionando il valore della scelta dei cittadini. Inoltre il prevalere dell'uso strumentale con finalità più o meno manipolative dei contenuti delle vecchie ideologie fa retrocedere l'aspetto identitario riscrivendolo in un contesto di conflittualità amico/nemico finalizzata alla lotta di potere tra i rappresentanti del progresso e quelli della reazione conservativa e, in fondo, tra democrazia e oligarchia. Un conflitto che trascina sul campo anche le conquiste della scienza, in una situazione che prelude a nuove forme di autoritarismo attraverso il controllo informatico sui dati dei cittadini e la manipolazione delle informazioni.

In altri termini l'ideologia era, e continua ad essere, sempre tra di noi: almeno nei termini, maggiori o minori, con cui Marx la indicava come "falsa coscienza". Così è per la in politica, e coì è per le mode culturalistiche che oggi riprendono vecchie opinioni reazionarie, se non oscurantiste, rispetto a certi ambiti della scienza e della tecnica.

Il costruttivismo politico radicale che, come vedremo, è strutturalmente ed epistemologicamente edificato sul linguaggio e sulla comunicazione, propende invece per quelle rappresentazioni che Karl Manheim chiamava «utopie realizzabili».




Per approfondimenti: COS'E' IDEOLOGIA - LUISSGuidoCarli, 15 giu 2012 

Sebastiano Maffettone - https://www.youtube.com/watch?v=fcle525JRbk&t=92s




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