venerdì 25 settembre 2020

Empatia e neuroni specchio: tra neuroscienze e costruttivismo

 Non capisco l’altro perché faccio un ragionamento logico, ma capisco l’altro immedesimandomi in quello che fa ciò accade perché vedo nell’altro ciò che io so fare “noi abbiamo un sistema di capire gli altri che si attiva immedesimandosi nell’altro. Cioè non lo capisco perché faccio un ragionamento logico, ma lo capisco perché vedo la stessa cosa che so fare io … se sai fare una cosa capisci molto meglio quello che fa l’altro e più rapidamente” (Rizzolatti). I neuroni specchio ci portano considerare in modo diverso il rapporto della mente con la percezione sensoriale e quindi col corpo. L’esperienza costruisce un mondo che io capisco proprio in quanto costruito e in quanto tale fenomenologicamente mi appartiene, lo capisco e mi ci immedesimo in modo empatico quando lo vedo fare o lo vedo vivere da un altro soggetto. La conoscenza quindi distingue di meno tra mente e corpo di quanto non lo faccia il nostro razionalismo. Una intuizione, oggi si può dire supportata anche dalla neuroscienza attraverso il meccanismo empatico (che non riguarda soltanto la condivisione dei sentimenti, come comunemente si pensa), che è alla base del costruttivismo che dal radicalismo cognitivo si vuole traslare verso un radicalismo fenomenologico attraverso le scoperte delle neuroscienze.

Da la repubblica: Intervista Giacomo Rizzolatti

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