lunedì 30 aprile 2018

Cos’è il costruttivismo politico radicale

Il costruttivismo mette al centro la responsabilità e la scelta, nel processo con cui si crea la conoscenza e nelle attività e azioni che “creano” il mondo dell’esperienza. Il costruttivismo politico rappresenta una soluzione alla teoria della scelta razionale nella costruzione di un sistema politico. Il costruttivismo politico radicale aggiunge alla scelta la responsabilità del soggetto nella costruzione del proprio sistema politico.
In quanto tale, il costruttivismo politico radicale rappresenta una teoria liberale della politica fondata sul pragmatismo.
Il pragmatismo costruttivista supporta una teoria politica che è contraria alle ideologie e contraria al “realismo metafisico” razionalista.
Le ideologie e il realismo metafisico sono stati nel tempo architetture del pensiero per la definizione dell’oggettività. Una oggettività utilizzata in modo retrospettivo per dare cogenza alla propria visione del mondo e alle proprie scelte.
"L'oggettività è l'illusione che si possano fare osservazioni senza un osservatore", così Von Foerster. Chi adotta la dottrina dell'oggettività si sente esentato dal doversi assumere le proprie responsabilità rispetto alle proprie affermazioni, in quanto le considera come espressione della realtà stessa. Von Foerster aggiunge, a complemento dell'oggettività, l'etica che deriva dal fatto di doversi assumere la responsabilità per le proprie osservazioni e affermazioni, per la realtà che si contribuisce a costruire. Da questa assunzione deriva l'imperativo etico di operare per contribuire ad accrescere le possibilità di scelta, quindi di apertura, piuttosto che chiuderle con verità "oggettive", in un sistema in cui l'oggettività assume una dimensione metafisica: "agisci sempre in modo da accrescere il numero delle possibilità di scelta"
Quindi oltre che liberale il costruttivismo politico è pluralista e non ammette una versione unica e univoca del mondo. Tuttavia, il costruttivismo non è relativista.
Il costruttivismo si propone di andare oltre il razionalismo. Il razionalismo semplifica la realtà. Viviamo però una realtà problematica e complessa e la conoscenza ha il compito di riflettere la problematicità e complessità della realtà. Il costruttivismo vuole restituire complessità alla realtà e alla conoscenza, mentre restituisce responsabilità al soggetto della conoscenza, nella ricerca di una nuova soluzione, sempre nuova. Dice Edgard Morin: “Amo conoscere. …Tuttavia, ho compreso molto rapidamente che la relazione fra la conoscenza e la realtà poneva il problema sollevato molto tempo fa da pensatori indiani, cinesi, greci, sollevato nuovamente da Kant e oggi dalla scienza del cervello e dalla filosofia della conoscenza: cosa si conosce, cosa si può conoscere della realtà? La conoscenza, diventata problematica, rende problematica la realtà stessa, che rende altrettanto problematica la mente produttrice della conoscenza, che oggi rende enigmatico il cervello produttore della mente. Così giungiamo alla relazione inseparabile e circolare fra realtà, conoscenza, mente, cervello.”
Limite del realismo metafisico è la dicotomia tra mente e corpo. Una dicotomia che ha pesato sulle scienze umane che sono state considerate come separate dalle cosiddette scienze della natura. Il costruttivismo si propone di andare oltre questa dicotomia. Per il costruttivismo politico radicale ciò vuol dire andare oltre la concezione puramente razionale della decisione. Il soggetto assume decisioni nella pienezza della propria componente mentale razionale ed emotiva. L’esperienza dal punto di vista del pragmatismo nasce da concorso, nelle scelte e nelle azioni, delle due componenti umane e non è possibile trascurare una componente per l’altra. Il costruttivismo politico di John Rawls esprime ancora il limite “razionalista” del cognitivismo. Il costruttivismo politico radicale vuole andare oltre questo stesso limite considerando nelle scelte il ruolo della componente emotiva nella mente umana e valorizzando la dimensione morale della scelta e ciò che Rawls chiamava “capacità di concepire il bene” e “senso della giustizia” cioè i “poteri morali” su cui si costruisce una società equa e “bene” ordinata. Rawls parla di senso della giustizia e di concezione quando si riferisce al bene come capacità di promuovere il proprio bene inteso come talento e capacità.
Quindi il costruttivismo politico radicale parte da alcune idee di John Rawls e vuole essere una proposta per andare oltre le ideologie, oltre il realismo metafisico, oltre il razionalismo e la tradizionale dicotomia tra mentale ed emotivo; per cercare una risposta per una politica fondata su valori che possano riassumere la pienezza umana dell’individuo, dei bisogni e delle necessità e delle capacità, in una società equa e aperta verso la pluralità delle culture e il cambiamento.

Molti nomi di filosofi e sociologi della politica, di cui si estrapolano e ricontestualizzano le idee in chiave costruttivista, non sono da annoverare tra i teorici del costruttivismo. Tanto meno del costruttivismo politico radicale che è da considerare come una via esclusivamente sperimentale per la teoria politica.

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Perché non possiamo non dirci liberali. Il liberalismo critico di Raymond Aron.

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